UNI 11224:2019 – Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi
È di recente pubblicazione da parte dell’Ente Nazionale di Normazione la nuova edizione della norma UNI 11224:2019 sulla manutenzione e il controllo iniziale dei sistemi di rivelazione incendi, archiviando la vecchia edizione emanata nel 2011.
Fin dalle prime righe, si percepisce che le novità sono tante, alcune delle quali di portata significativa per il settore della manutenzione antincendio:
- Implementazione di nuove modalità di prova sugli avvisatori ottico e acustici di allarme
- nuove modalità di verifica sui sistemi di rivelazione ad aspirazione (ASD)
- modifiche al punto relativo alla “revisione del sistema” e alla percentuale di punti da verificare annualmente durante i controlli.
Procedendo con logica, la prima novità che si trova è l’introduzione della figura del “TECNICO MANUTENTORE”.
L’edizione del 2011 parlava genericamente di “tecnico qualificato”.
Nella UNI 11224:2019 il “tecnico qualificato” è stato sostituito dalla “persona competente”, mutuandone le caratteristiche ed è stata introdotta la definizione di “tecnico manutentore”, che oltre ad avere le competenze professionali, deve essere persona “affidabile”, in quanto gli sono attribuite le responsabilità della finalizzazione del lavoro e della risoluzione dei problemi.
La norma precisa che la qualificazione del personale di manutenzione avviene tramite formazione continua presso associazioni, enti o aziende di settore.
Una seconda novità è stata introdotta a livello di documentazione da utilizzare durante le prove, dove la generica “manualistica relativa alla centrale e alle apparecchiature installate” richiamata nell’edizione 2011 è stata sostituita dal “manuale d’uso e manutenzione dell’impianto già predisposto dalla ditta installatrice” recependo così quanto introdotto dal DM 20 dicembre 2012 “Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi”.
In particolare, viene precisato che il manuale d’uso e manutenzione, deve essere “completo delle istruzioni necessarie per la corretta gestione dell’impianto e per il mantenimento efficienza dei suoi componenti”, implementato con lo schema funzionale e particolareggiato del sistema”.
Laddove siano presenti sistemi di rivelazione ad aspirazione (ASD), viene richiesta la disponibilità del “calcolo di dimensionamento del sistema che contiene parametri quali lunghezza delle tubazioni, numero dei fori di campionamento con relativo diametro e soglia d’allarme prevista”.
Altre novità vengono introdotte a livello tecnico circa le specifiche procedure per la verifica dei componenti dei sistemi di rivelazione e segnalazione dell’allarme incendio.
La nuova edizione della UNI 11224 introduce le metodologie per il controllo iniziale, e per il controllo periodico, dei segnalatori degli allarmi ottici e di quelli acustici, a partire dall’aggiornamento della normativa di prodotto UNI/TR 11607: 2015 “Linea guida per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio, l’esercizio e la manutenzione degli avvisatori acustici e luminosi di allarme incendio”.
In particolare, si introduce formalmente l’utilizzo di strumenti quali il luxmetro e il fonometro per valutare l’efficienza e l’efficacia delle segnalazioni ottiche e acustiche.
Analogamente, in un altro punto, vengono specificate le modalità di verifica dei sistemi ASD e dei rivelatori ad aspirazione, introdotte dall’aggiornamento della norma UNI9795:2013 “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Progettazione, installazione ed esercizio”.
La norma dettaglia le metodologie per il controllo di tali sistemi, entrando nello specifico dei rivelatori di fumo ad aspirazione e su quelli della rete di aspirazione e delle soglie impostate.
Proseguendo la lettura, il testo disciplina anche le metodologie di controllo sulle linee di comando dei sistemi di protezione antincendio e sui sistemi di visualizzazione.
Le novità di maggior portata sono:
- “percentuale del numero di punti da verificare” nei sistemi di rivelazione del tipo a linee indirizzate in occasione dei controlli periodici;
- Modifica tempi della periodicità, da 10 a 12 anni, per la “verifica generale del sistema”;
1 – Percentuale del numero di punti da verificare
Se per i sistemi di rivelazione con linee convenzionali è rimasto invariato l’obbligo della prova del 100% di tutti i dispositivi ad ogni controllo periodico, diversamente è per quelli a linee indirizzate, dove il precedente vincolo della prova semestrale del 50% dei dispositivi è stato sostituito dalla nuova formulazione, la quale prevede percentuali differenziate in funzione dell’anzianità dell’impianto.
Infatti, dalla “consegna formale” dell’impianto sino al sesto anno il controllo funzionale deve riguardare il 25% dei dispositivi a semestre (50% di dispositivi testati all’anno); dal settimo al dodicesimo anno la percentuale sale dal 25 al 50% (100% di dispositivi testati nell’anno), ovvero lo stesso criterio di prova della norma superata.
2 – Verifica generale del sistema
Al tredicesimo anno, quando si completa il “ciclo” e i sistemi, sia quelli collettivi, sia quelli indirizzati, gli impianti dovranno essere sottoposti alla “verifica generale”, che consiste nell’esecuzione di un nuovo “controllo preliminare dell’impianto”, vale a dire che si rende necessario un collaudo completo dello stesso, previo ovviamente che non siano intervenute modifiche sostanziali al sistema e controllo della effettiva disponibilità di parti di ricambio per i vari componenti installati.
Durante questo (ri)collaudo di “verifica generale”, tutti i rivelatori automatici di fumo (sensori puntiformi, lineari, aspirazione) e di fiamma, dovranno essere sottoposti alternativamente o a revisione di fabbrica o a sostituzione con nuovi rivelatori compatibili, oppure sottoposti a prova reale secondo le indicazioni riportate nella UNI9795 e nella UNI/TR11964. Quest’ultima opzione con l’intento di verificare che i tempi di risposta per la generazione dell’allarme dei rivelatori installati non superino del 20% quelli dello stesso rivelatore nuovo.
Questo intervento (revisione, o sostituzione, o prova reale) dovrà essere effettuato entro i sei anni dal completamento del “ciclo”, cioè dall’attivazione della fase di “verifica generale del sistema”, con l’indicazione normativa di concluderlo tassativamente entro 6 anni, quindi entro il 18° anno dalla data di “consegna formale” dell’impianto di rivelazione, e con suggerimento di intervenire su un sesto dei punti ogni anno, continuando a verificare annualmente il 100% dei restanti rivelatori.
È importante notare che, mentre per i rivelatori sostituiti con nuovi dispositivi (o con dispositivi revisionati), la data di anzianità si “azzera”, non è la stessa cosa per quelli sottoposti a “prova reale”.
Pertanto in tale caso si dovrà continuare a testare il 100% dei rivelatori nel corso dell’anno, di cui un sesto dovrà essere sottoposto a prova reale, in modo che tutti i sensori di fumo e di fiamma appartenenti all’impianto vengano completamente verificati nell’arco di un sessennio.
Circa l’anzianità dell’impianto, la UNI 11224:2019 precisa che tutti i sistemi che alla data di pubblicazione della norma avranno anzianità maggiore di 12 anni, dovranno essere considerati con anzianità pari a 12 anni ed essere avviati alla “verifica generale”.
Considerazioni conclusive
Il tema della “verifica generale” introdotto in questa revisione si caratterizza come la principale novità, sia tecnica, sia economica, dell’impianto normativo a cui il mercato è chiamato ad adeguarsi.
I manutentori antincendio dovranno attrezzarsi per iniziare a mappare individualmente tutti i dispositivi installati nel sistema e individuare soluzioni per dare evidenza documentale delle date di “anzianità” di ciascuno.
Se fino ad oggi nella documentazione di manutenzione veniva identificato il punto verificato attraverso l’indirizzo univoco assegnatogli dalla centrale di gestione o dalla posizione sulla linea, ora tale informazione dovrà essere integrata col numero seriale del componente (o altro identificativo univoco che indichi il dispositivo in modo puntuale) e con la data della sua prima installazione, necessaria per calcolarne l’anzianità e, di conseguenza, il tipo di controllo a cui deve essere sottoposto (50%, 100% o verifica generale).
L’edizione 2019 della norma UNI 11224 avrà un impatto significativo sulla sicurezza, assicurando un mantenimento costante delle prestazioni, dell’efficienza e dell’efficacia dei sistemi di rivelazione incendi.
STS italia per dare un concreto riscontro a quanto richiesto dalla normativa, ha sviluppato un proprio sistema che mediante una reportistica digitale, permette alla società manutentrice di mappare e mantenere monitorato ogni dispositivo legato all’impianto di sicurezza e alla proprietà di avere sempre in visione e poter tracciare l’operato del tecnico manutentore oltre che quello di conoscere in anticipo lo stato del proprio impianto potendo programmare eventuali investimenti.
Il Registro Manutenzioni riduce i tempi di gestione del ciclo di vita dell’intero impianto sicurezza, garantendo un’archiviazione continua e costante dell’intero set di dati dell’impianto di sicurezza.
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